L'economia Usa può domare Katrina
Caligs ║ mercoledì, settembre 14, 2005 ║ Permalink ║ 0 comments
Le valutazioni dei danni subiti dalla Lousiana, Mississippi e Alabama sono soggette a enorme incertezza. Ogni giorno il bilancio del disastro arrecato dall’uragano Katrina si appesantisce di nuove vittime. Nel scrivere questo post il mio primo pensiero va a tutti coloro che hanno perso la vita e alle loro famiglie.La risposta del governo federale, inizialmente tanto debole e inefficiente da generare una reazione fra l’opinione pubblica e i politici di maggioranza e di opposizione in Congresso, appare ora molto attiva in considerazione ai mezzi stanziati e alle forze impiegate. La dimensione dell’intervento pubblico mitigherà in larga misura gli effetti stimati sulla crescita, ma tengo a ripetere che le previsioni circa i tempi di recupero e la sua stessa entità sono dominati dall’incertezza. I calcoli e le stime possono solo servire per costruire ipotesi e non certezze.
Il Congressional Budeget Office (CBO) colloca l’impatto tra i -0,5% e i -1,0% nel secondo semestre americano con una perdita di occupati entro la fine dell’anno di circa 400 mila unità. Il calcolo includeva una spesa federale di 10,5 mld di dollari destinati alle operazioni di soccorso, cifra divenuta ormai obsoleta alla luce dei 51,8 mld appena stanziati dal Congresso. Il bilancio strettamente economico dei danni è basato su una stima molto approssimativa che si aggira sui 100 mld e considerando che un importo di circa 30–35 mld di dollari sono coperti da assicurazione sembrerebbe che questa amministrazione abbia finora stanziato un ammontare di poco inferiore a quella richiesta per pareggiare il conto con la natura.
Per un opera di ricostruzione di un’intera città e il risarcimento per quelle danneggiate, invece, si parla di un ammontare pari a 50 mld di dollari, che molto probabilmente sarà totalmente finanziato con il debito pubblico, vedi Katrina riaccende le polemiche sul debito pubblico. 50 mld di dollari sono tanti, ma potrebbero nel medio periodo riequilibrare le perdite nel mercato del lavoro e riacquistare i decimi di Pil persi con il passaggio dell’Uragano. Di fatti, se l’incremento della spesa pubblica non verrà finanziata con un aumento delle imposte, essa determina effetti normalmente più elevati sul reddito e sull’occupazione. Questa è una delle principali ragioni per la quale Keynes si dichiarava favorevole al deficit spending.
Le preoccupazioni economiche di bilancio degli Stati Uniti, quindi, sembrerebbero rientrare. Quello che graverà maggiormente nei prossimi anni sull’economia sarà la conseguenza del caro-greggio. Katrina ha difatti causato gravi danni alle infrastrutture di petrolio e gas naturale del Golfo del Messico riducendone l’offerta nei rispettivi mercati. Ma questa grana non riguarda solo gli States.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home