Allarme bonds
Caligs
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giovedì, gennaio 12, 2006
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Per la prima volta dopo l’attacco terroristico di New York alle Torri Gemelle si è assistito ad una inversione della curva dei tassi di interesse in America ossia i buoni del Tesoro a breve termine hanno registrato rendimenti superiori a quelli di lunga. Questo ha subito suscitato a Wall Street clima di timore di una frenata dell'economia americana e gli investitori hanno incitato ad una ritirata. I nervi del mercato nonostante ci sia stato un interessante aumento dell'8.7% dei consumi natalizi sono stati messi a dura prova dall'inversione nella curva dei rendimenti obbligazionari che, in passato, ha spesso preceduto delle battute d'arresto nella crescita e addirittura di recessioni. Certo è ancora troppo presto per parlare di una vera e propria inversione, ma di sicuro quello che è successo in questi giorni rappresenta un primo campanello d’allarme in riferimento al rischio che tale scenario possa verificarsi in maniera più sensibile nei prossimi mesi. Nell’economia classica un calo dei rendimenti a lunga sotto quelli a breve,infatti, può anticipare discese nei tassi di interesse in risposta ad una futura fragilità nell'espansione. Questo a ragion di logica si rifletterebbe in maniera negativa anche sui mercati azionari che hanno sempre scontato in maniera negativa il verificarsi di un simile evento aprendo la strada a lunghi e spesso pesanti ribassi. Oggi la situazione sembrerebbe in qualche modo diversa e in merito alla questione si è aperto un vero e proprio dibattito sul reale significato da attribuire al superamento dei rendimenti dei tassi a breve scadenza, rispetto a quelli a lunga. Le prime parole tranquillizzanti le aveva spese ancora lo scorso novembre lo stesso presidente della Federal Riserve, Alan Greenspan, il quale aveva invitato a non sopravvalutare il significato di un eventuale inversione nei rendimenti sostenendo che l’inversione della curva ha perso il suo carattere anticipatore di una variazione del ciclo economico, data la nuova e diversa complessità dei mercati. Sono rimasti ormai in pochi a credere che questa disparità di rendimenti tra i tassi a breve e a lunga possa rappresentare davvero un pericolo per i mercati azionari e per l’economia in generale, dal momento che la maggior parte degli analisti ritiene che l’appiattimento della curva sia da ricondurre solo una dimostrazione degli acquisti di titoli di Stato a stelle e strisce da parte delle diverse Banche centrali. Da questa interpretazione scaturirebbe anche la presenza di un’ampia liquidità presente sui mercati che, stando a quanto verificatosi negli ultimi mesi, dovrebbe ulteriormente favorire la crescita dei listini azionari, destinatari di buona parte di questi capitali. Certamente tutto questo può non essere sufficiente a dissipare gli interrogativi e i dubbi sullo stato di salute dell'espansione. Temi come inflazione, costi energetici, evoluzione del mercato immobiliare e i cambiamenti ai vertici della Federal Reserve continuano a preoccupare e non poco gli investitori.
1 Comments:
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