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La Turchia attuale e' il prodotto di una serie di ribellioni, rivoluzioni e riforme tese a costruire un moderno Stato europeo. La storia la unisce al nostro continente, ma questo non rende certo pi facili i negoziati di oggi.

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Svolta della Bce

     Caligs  venerdì, dicembre 02, 2005 Permalink 3 comments

La Bce dopo cinque ha aumentato il costo del denaro di 25 bp, ora al 2,25%. La decisione, ampiamente scontata dal mercato, non sembra tuttavia preludere a nuove mosse restrittive. Lo stesso Jean-Claude Trichet in conferenza stampa, ha spiegato che per le prossime mosse la BCE attenderà di vedere "quali saranno le nuove informazioni e i nuovi dati" che contribuiranno a definire il quadro macroeconomico e l'evoluzione dei prezzi. Commentando la decisione, Trichet ha poi specificato che la politica monetaria "resta accomodante e continua a supportare la ripresa economica e la creazione di posti di lavoro". Al centro dell’attenzione della Bce resta dunque l’inflazione. A causa dell’andamento dei prezzi petroliferi, Trichet ha messo in evidenza come lo scenario "resta soggetto a rischi al rialzo". Il numero uno di Francoforte ha quindi alzato le stime di crescita e inflazione per il periodo 2005-2007. Nelle sue proiezioni il PIl di Eurolandia segnerà un progresso dell'1,4% (1,2-1,6%) nel 2005 e dell'1,9% (1,4%-2,4%) per il 2006. Per quanto riguarda l'inflazione la Bce ha alzato la stima al 2,1% (1,4%-2,4%) per il 2005 e tra l'1,4% e il 2,6% per il 2006. Anche l' Ocse nel suo Economic Outlook relativo al mese di novembre ha fatto sapere di ritenere, allo stato attuale, "plausibile" uno scenario caratterizzato da una "prolungata fase di espansione" dell' economia mondiale, che, finalmente, coinvolgerà anche la "convalescente" Europa. Contemporaneamente, peraltro, pur considerando che quella delineata è la prospettiva di fondo, l' Ocse mette in guardia da potenziali rischi che potrebbero condizionare le ripresa. Fra questi, il rialzo del prezzo del petrolio, il peggioramento degli squilibri delle bilance correnti, riallineamenti bruschi nei tassi di cambio ed una crescita dei tassi d' interesse a lungo periodo. L' organizzazione di Parigi ha quindi rivisto in leggero rialzo le stime di crescita mondiale per quest' anno e per il 2006 rispettivamente a +2,7% e +2,9%, lo 0,1% in più rispetto alle previsioni precedenti. Una revisione al rialzo ha interessato anche la crescita della zona euro nel 2005 dall'1,3% indicato a settembre all'1,4%. Nel 2006 la crescita dovrebbe essere del 2,1% e nel 2007 del 2,2%. Secondo quanto contenuto nel rapporto l'attività economica, dopo la pausa a cui abbiamo assistito agli inizi di questo anno, ha via via ripreso convinzione e le attese sono per un prosieguo, anche se moderato, anche per i prossimi due anni. Secondo l'opinione dell'Organizzazione il fattore trainante saranno soprattutto le esportazioni mentre si prevede un deciso aumento dei consumi privati anche se, ancora per il prossimo anno resteranno frenati in quanto risentiranno ancora dell'effetto caro greggio. Sul fronte della politica monetaria secondo l'Ocse il miglioramento stimato dall'outlook non sarà tale da giustificare un ulteriore rialzo dei tassi di interesse. Per l’Ocse per l'Europa, alla luce dei ritardi con cui finora si è manifestata la ripresa, avrebbe dovuto addirittura attendere qualche altro trimestre prima di aumentare i tassi di riferimento. Il timing auspicabile per l'OCSE doveva essere l'autunno del prossimo anno da cui avrebbe dovuto prendere avvio un graduale incremento fino a un totale di 125 bp. Per gli Stati Uniti, invece, dove la produzione è vicina al potenziale e l'inflazione è prevista in aumento, le autorità dovrebbero continuare ad aumentare i tassi. Per quanto riguarda i conti pubblici, l’Ocse sollecita i governi europei ad approfittare del momento attuale per procedere verso il varo di riforme economiche , oltre ad iniziare seriamente a mettere mano al riassetto delle finanze pubbliche, dando priorità ai tagli di spesa piuttosto che all' aumento della tassazione. Intanto secondo il recente rapporto di Eurostat nel Vecchio Continente sta accelerando la ripresa economica mentre frena l'inflazione. Sia nell'eurozona che nella Ue il Pil nel III° trimestre 2005 è aumentato dello 0,6% (+0,4% nel secondo trimestre). Rispetto al III° trimestre 2004 il Pil è cresciuto dell'1,6% nell'eurozona e dell'1,7% nella Ue dopo rispettivamente 1,2% e 1,4% nel trimestre precedente. Seppure in miglioramento, la performance economica europea resta ancora lontana dal 2,9% del Giappone e dal 3,6% degli Stati Uniti.

3 Comments:

  At 11:26 AM, Anonymous Anonimo said...

Che dire? Spero che la BCE dia peso alle indicazioni dell'OCSE riguardo alla futura stance di politica monetaria. A mio parere gli squilibri nei flussi di capitale a livello internazionale (con destinazione verso gli Stati Uniti in particolar modo) rischiano di condizionare seriamente le prospettive di crescita future, oltre che rappresentare una minaccia per stabilita` nel lungo periodo. Solo una maggiore crescita in Eurolandia ed il contenimoento della domanda negli USA possono creare le basi per un "soft landing" nel processo di aggiustamento.

 

  At 3:08 AM, Anonymous Anonimo said...

good start

 

  At 3:08 AM, Anonymous Anonimo said...

quello che stavo cercando, grazie

 

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