Produzione +1,5%; si cambia scena
Caligs ║ venerdì, ottobre 14, 2005 ║ Permalink ║ 0 comments
L'Istat segnala al rialzo la produzione nel periodo luglio-settembre: è pari a +1,5% la variazione congiunturale stimata.Sono i mezzi di trasporto ad aver messo il turbo alla nostra produzione industriale con un aumento superiore del 22% sull’anno precedente. A spingere il settore è la fiammata registrata dalla produzione di auto, + 46,5%, un dato su cui ha inciso l’effetto "grande Punto" prodotta su ritmi accelerati in agosto in vista del lancio e commercializzazione iniziata a settembre. I segni positivi nel mese più caldo hanno interessato anche la produzione di mobili, +18%, la lavorazione di metalli, +15% e la produzione di macchine e apparecchi meccanici, +14%.
Agosto positivo anche per le industrie manifatturiere, si sono registrati aumenti del 10% per articoli in gomme e materie plastiche, per i generi alimentari, per il tabacco e legno. Fanalino di coda, ma capace di far registrare un incremento dopo un passato deludente è la produzione dell’industria tessile e dell’abbigliamento, un +0,5% significativo. Con segno negativo troviamo il settore dell’energia: elettricità acqua e gas, ma il primato nel segno meno lo registra un altro settore classico del made in Italy; l’industria di pelli e calzature si porta a casa un pesante -20%.
Proprio con l’aiuto di questi dati in Italia si torna a sorridere. Lo conferma anche la Banca Centrale Europea che alla luce dei numeri rivede le stime in casa nostra per il secondo semestre dell’anno. “L’Italia si aggrappa al treno europeo”, titola oggi Luca Paolazzi sul quotidiano il sole 24 ore, trainata dal buon momento delle industrie tedesche e da una radicale trasformazione degli assetti aziendali dopo un periodo deludente. A sentire stampa ed istituzioni la fase di recessione sembrerebbe essere finita, anche se è ancora presto per parlare di ripresa. Bisognerà prima attendere la pubblicazione dei dati sui consumi e sulla domanda di prodotti finiti necessari per confermare quelli odierni sulla produzione industriale. Ciò che si produce, difatti, può restare nel magazzino delle industrie se nessuno è intenzionato ad acquistarlo.
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