WeBlog di economia, politica economica, macroeconomia, finanza e mercati.

Home

Contattami

Site feed

Picture of week

ABOUT INFLATION

Monitor

 

Previous Posts

Europa islamica o Turchia europea?

La Turchia attuale e' il prodotto di una serie di ribellioni, rivoluzioni e riforme tese a costruire un moderno Stato europeo. La storia la unisce al nostro continente, ma questo non rende certo pi facili i negoziati di oggi.

  SEGUE >>

La Cina

In seguito all'apertura commerciale e al processo di modernizzazione il Governo di Pechino ora si vede lottare contro ideali democratici provenienti dall'interno e dall'esterno del paese.

Post:  1   2   3

 

Archives

 
   
   
 

Migrazione nelle prospettive economiche globali del 2006

altri post:

AAA Parigi cerca idraulico

I flussi migratori generano solo vantaggi

Energia Stiamo entrando nella seconda metà  dell'era del petrolio, che sarà  caratterizzata dal declino degli approvvigionamenti. Potrebbe essere la fine dell'economia come la conosciamo oggi ma fare previsioni è impossibile, perchè sarà  la prima volta che una risorsa cruciale esaurirà .

Il nucleare tra l'era del petrolio e quella dell'idrogeno

Petrolio. Conseguenze di un monopolio energetico

Petrolio. Gli speculatori si celano dietro la Cina

 

Finanziaria:ora arriva il bello

     Caligs  mercoledì, ottobre 12, 2005 Permalink 0 comments

La finanziaria per il 2006 è stata presentata nei tempi previsti grazie soprattutto al tour de force del ministro Tremonti ma i tempi stretti e le difficili condizioni nelle quali è stata disegnata non hanno permesso di chiarire tutti i dettagli della manovra.

Sicuramente questa Finanziaria ha il pregio di non aver ceduto all’uso di una finanza creativa e di misure una tantum come il condono fiscale per cercare di contenere il disavanzo e rispettare gli impegni presi con Bruxelles: gli interventi per lo sviluppo, per esempio, non sono poi così generosi per un anno elettorale e la manovra non garantirà grossi risparmi per le imprese né cambierà significativamente la situazione finanziaria delle famiglie.

Il vero problema è che al momento rimangono incertezze sia sull’efficacia delle misure di copertura proposte, sia sullo stato dei conti rispetto al quale vengono effettuati i tagli; perciò molti osservatori hanno già espresso dubbi sul target per il 2006. La più semplice delle analisi può essere fatta attraverso la visualizzazione delle principali misure sul fronte della spesa e delle entrate previste dal disegno di legge.


Uno degli elementi principali di cui la manovra deve tenere conto è il dato tendenziale del deficit di bilancio. Nel Dpef 2006-2009 e nella Relazione Previsionale e Programmatica il governo stima al 4,7% del Pil il disavanzo 2006. Le stime del Fmi, in linea con quelle di molti istituti bancari italiani, collocano invece il tendenziale intorno al 5,1% del Pil, in quanto scontano un tasso di crescita dei consumi intermedi ed in particolare di stipendi e spese sanitarie più elevati di quanto indicato dalle proiezioni del governo. Se le cose stanno così anche assumendo che le misure introdotte dalla finanziaria producano tagli strutturali per 11,5 miliardi di euro difficilmente il deficit scenderà al di sotto del 4%.

Una manovra da 19 miliardi, 3,5 per lo sviluppo
Tra le maggiori entrate e minori spese il disegno di legge prevede quindi risorse per 19 miliardi di euro, che dovrebbero coprire la riduzione del disavanzo per 11,5 miliardi, maggiori spese per 4,5 miliardi e la manovra per lo sviluppo per 3,5 miliardi.

Alle famiglie andranno 1,3 miliardi (la tipologia dell’erogazione è ancora aleatoria). Alle imprese vengono promessi 2 miliardi a riduzione degli oneri retributivi. Minori introiti per circa 40 milioni derivano dall’abrogazione dell’imposta sui brevetti che rappresenta la principale misura volta a stimolare l’innovazione. Contiamo inoltre il costo, 50 milioni, degli interventi a favore dei distretti industriali.

Tagli al Bilancio per 9,1 mld.
Sul fronte della spesa, il disegno di legge prevede tagli al bilancio dello Stato per 9,1 miliardi euro. Risparmi che dovrebbero essere garantiti tramite una riduzione della spesa corrente per circa 6,1 miliardi di euro e da investimenti pubblici non superiori al 95% del valore del 2004 ( circa 3 miliardi ). La parte più consistente dei tagli alla spesa corrente dovrebbe venire da minori spese dei ministeri. Per la sola Sanità si prevedono tagli per 2,5 miliardi di euro, ma l’efficacia di tale risparmio è ancora una volta condizionale alla stima del fabbisogno tendenziale, che potrebbe aggirarsi su di un livello superiore ai 96 miliardi stimato dal governo. All’incirca 1,6 miliardi dovrebbero venire da tagli ai consumi intermedi e principalmente da minori trasferimenti alle imprese sia pubbliche che private. Ulteriori minori spese dovrebbero essere garantiti tramite un taglio al pubblico impiego per 0,98 miliardi di euro tra inferiori stipendi per ministri, parlamentari e altre cariche e limitazioni sulle assunzioni a tempo determinato.

L’obiettivo di razionalizzazione della spesa è indubbiamente rispettabile, anche se rimane incerto che tagli per 2,5 miliardi a consumi intermedi e redditi da lavoro siano effettivamente realizzabili, dal momento che già il vincolo della crescita nominale non superiore al 2% risulta di difficile conseguimento. È inoltre probabile che in un anno elettorale il rischio di evitare tale target sia ancor più elevato.

La Finanziaria prevede inoltre minori trasferimenti agli Enti Locali per 3,1 miliardi, che mi auguro sia applicato con piena efficacia dall’amministrazioni destinatarie. Il rischio che tale risparmio torni per altra forma nel computo del deficit è però alto. Di fatti, è già stato sollevato il dubbio che in un anno di transizione politica gli Enti Locali possano ricorrere ad escamotages per aggirare la stretta, sperando poi in una sorta sanatoria con l’aiuto del nuovo esecutivo.

Sembra esserci un’incognita ancora grande sul fronte delle maggiori entrate stimate a 6,8 miliardi di euro. La Finanziaria prevede un incasso di 0,8 miliardi dalla tassa sulle reti SNAM e Terna, incasso in parte dubbio vista la minaccia di ricorso per illegittimità da parte delle società interessate. Vi si aggiungono circa 0,3 miliardi dalla lotta all’evasione, per esperienza di incerta realizzazione. Compaiono quindi circa 2 miliardi tra rivalutazione dei cespiti d’impresa (0,9 miliardi) e svalutazione dei crediti bancari (1,1 miliardi) che sembrano gli interventi di più sicuro risultato. Mancano all’appello circa 3,7 miliardi: per quanto si è capito, di questi circa 0,6 miliardi dovrebbero venire dai proventi dei giochi e 2,2 miliardi dalla regolazione dei flussi di Tesoreria, non è ancora chiaro come sarà reperito il restante miliardo.

Dove arriveremo?
L’analisi e la scarsità di informazioni sui dettagli della Finanziaria 2006 ci fanno restare con i piedi a terra ipotizzando che il deficit 2006 sarà più vicino al 5% che non al 4%. Ciò significa che anche la dinamica del debito sarà prevalentemente di segno negativo. Assumendo per il disavanzo lo scenario peggiore, infatti, per stabilizzare il debito al 108,3% del PIL stimato nel 2005 servirebbero circa 15 miliardi in privatizzazioni, un obiettivo tutt’altro che facile. Non è escluso che si salga al 109% del Pil.

Successivamente il collasso del Patto di Stabilità, i dati macroeconomici di recessione e la perdita di credibilità delle istituzioni, la moneta unica sta offrendo un’impagabile protezione all’economia e al debito pubblico italiano dal giudizio severo dei mercati. Ritardare l’aggiustamento della finanza pubblica potrebbe però avere ulteriori effetti negativi sulla credibilità del Paese. Inoltre, le agenzie di rating Fitch e S&P hanno rivisto l’outlook per l’ Italia da stabile a negativo tra giugno e luglio. Entrambe le agenzie si sono espresse, a seguito delle dimissioni di Siniscalco, sulla necessità per l’Italia di ridurre il debito. Se l’Italia dovesse fallire nell’obiettivo di ricondurre il disavanzo su di un sentiero discendente si profilerebbe il rischio di un downgrade (attualmente: AA- per S&P e AA per Fitch).

 

Blog da visitare

1972

Analisi-tecnica.biz

Fuorimercato

JimMomo

Oriente news

Rumors & risparmio

Sofia

Un bloggo

Volpino

Attualità  e Media

Corriere della Sera

Il Foglio

Il Sole 24 ore

La Repubblica

Chicago Tribune

CNN Money

Financial Times

International Herald Tribune

La Tribune

Les Echos

The Economist

Wall street Journal

Indicatori Economici

AfricaOnline
Attualità  e politica dei paesi del Continente africano

Analisi finanziaria
Rivista economica on-line.

Aspen Institute Italia
Pubblica trimestralmente la rivista "Aspenia".

Atlapedia Online
Contains full color physical maps, political maps

Bloomberg
Settimanale di informazione finanziaria

CIA - The World Factbook 2002
Schede dettagliate di tutti i paesii

Economia e Management

Forbes
Rivista economica on-line.

Governments on the WWW
database dei siti istituzionali (governo, banca centrale, media))

Limes
Rivista di geopolitica

La voce
Approfondimento prevalentemente di temi di attualità  economica

Milano Finanza
Edizione on-line del giornale economico.

National Security Archive
Storia e attualità . archivi della Nsa

Istituzioni e organizzazioni nazionali

Banca d'Italia

CIPE
Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica

CONSOB
Commissione Nazionale per le Società  e la Borsa

ICE
Istituto Nazionale per il Commercio Estero

ISAE - Istituto di Studi e Analisi Economica
Sito ufficiale.

ISTAT
Istituto Nazionale di Statistica

ISAE - Istituto di Studi e Analisi Economica
Sito ufficiale.

ISVAP
Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni

Sviluppo Italia
Agenzia nazionale per l'aiuto allo sviluppo del Mezzogiorno.

Ministero dell'Economia e delle finanze
Sito ufficiale del Ministero.

Ministero per l'Innovazione e la Tecnologia
Sito ufficiale del Ministero.

 

Istituzioni e organizzazioni internazionali

APEC
Asia-Pacific Economic Cooperation

Asian Development Bank
ADB is a multilateral development finance institution dedicated to reducing poverty in Asia and the Pacific.

BCE
Banca Centrale Europea

Free the world
Committed to bringing economic freedom and growth to all the countries of the world.

Global Corruption Report
Explores how civil society, the public and private sectors and the media use and control information to combat - or conceal - corruption.

History of Economics
The History of Economics web site provides online access to resources for teaching, scholarship and research in the history of economics and the history of economic thought.

International Monetary Fund
IMF - Fondo Monetario Internazionale

National Association for Business Economics
NABE is an association of professionals who have an interest in business economics and who want to use the latest economic data and trends to enhance their ability to make sound business decisions.

OCSE
Organisation for the Economic Cooperation and Development

OECD
Organization for Economic Cooperation and Development

OPEC
Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio

Transparency International
L'organizzazione propone un indicatore della corruzione nei diversi paesi

World Bank Group
Banca Mondiale

World Trade Organizaton
WTO - World Trade Organization, Organizzazione Mondiale del Commercio.

 
 

In questo blog si possono leggere riflessioni e valutazioni sul mondo dell'economia che derivano sempre e comunque da conoscenze e percezioni strettamente soggettive, parziali e discrezionali. Dunque, assolutamente soggette a errori di interpretazione e valutazione. Si segnala, inoltre, che questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicita'. Non puo' pertanto essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge numero 62 del 7.03.2001.