Bernanke dopo Greenspan
Caligs ║ domenica, ottobre 30, 2005 ║ Permalink ║ 2 comments
Con tre mesi d’anticipo rispetto alla scadenza del mandato prevista per il prossimo 31 gennaio, il Presidente Bush ieri ha nominato Ben Bernanke come successore di Alan Greenspan che si appresta a lasciare la sua poltrona dopo ben 18 anni e un operato indiscutibile.
Bernanke succede a due Presidenti che hanno segnato in modo indelebile la storia economica degli Stati Uniti. L’era di Volcker che va dal 1979 al 1987 è stata etichettata per l’aperta guerra all’inflazione. Quella di Greenspan, Chairman dal 1987, ha portato la Fed verso un altro cambiamento radicale nella gestione della politica monetaria, con una strategia di comunicazione più trasparente, incentrata sulla prevedibilità e sulla credibilità della banca centrale.
Le credenziali di Bernanke sono eccellenti ed equivalenti a quelle dei suoi predecessori. Molti sono pronti a scommettere su di lui.
«Le decisioni della Fed si riflettono sulle vite e sul modo di vivere degli americani. La carica di presidente ispira il profondo rispetto nella comunità finanziaria», ha detto Bush, aggiungendo che Bernanke è «la persona migliore per continuare il lavoro di Greenspan».Il punto forte del nuovo Chairman è la conoscenza della politica monetaria, prima come accademico e poi come membro del Board of Governors, oltre alle caratteristiche personali: la sua capacità di analisi, quella di leadership e di gestione dei rapporti personali. Beernanke è anche ben conosciuto per la sua ridotta esperienza e capacità in campo politico che è coerente con la sua convinzione di tener separate la disciplina economica da quella politica. La Fed ha bisogno difatti, oltre che di un eccellente economista, anche di un grande comunicatore e di un abile analista di rischi conseguenti alle decisioni di politica monetaria.
La leadership di Bernanke si costruirà nel tempo e dato il tipo è impensabile ipotizzare un mandato discontinuo e divergente con quello della precedente gestione di Greenspan, per due motivi:
- Bernanke attraverso il suo precedente ruolo di capo economista della Casa Bianca ha contribuito ha definire ed apportare cambiamenti all’attuale strategia di politica monetaria.
- Dai suoi precedenti incarichi è chiaro che il neo-governatore caratterizzerà anche questo mandato con l’attuazione operativa della filosofia della comunicazione di cui Greenspan è stato pioniere.
Difficilmente con Bernanke ci sarà maggior tolleranza per l’inflazione. La Fed con un gran sostentore dell’inflation targeting potrebbe passare ad annunciare la propria definizione di stabilità dei prezzi pur senza definirla come un obiettivo vincolante, apportando una significativa trasparenza alla politica monetaria.
“Credo che la politica monetaria USA sarebbe migliore nel lungo termine se la Fed scegliesse di rendere il proprio framework di politica monetaria in qualche modo più trasparente. Soprattutto ora che siamo nel’intervallo generale della stabilità dei prezzi, credo che quantificare quello che il FOMC intende per stabilità dei prezzi fornirebbe delle informazioni utili al pubblico e darebbe una chiarezza aggiuntiva al processo di policy making” (Ben Bernanke 17 ottobre 2003)Personalmente resta un unico dubbio. La posizione del neo-presidente sui conti pubblici e sull'attuale deficit, nonostante il suo passato da consulente alla Casa Bianca, è restata sempre in una zona d'ombra. Solo il tempo svelerà se Bernanke ha un'inclinazione neo-Keynesiana o monetarista. Wall Street che ha reagito bene alla nomina, resterebbe stupito e felice di vedere Bernanke critico nei confronti del debito pubblico.
Alcune delle principali pubblicazioni di Ben Bernanke:
- Should Central Banks Respond to Movements in Asset Prices?
- Inflation Targeting: A new framework for monetary policy?
-The Global Saving Glut and the U.S. Current Account Deficit
-Deflation: Making Sure "It" Doesn't Happen Here
2 Comments:
Il ragionamento è interessante e condivisibile. Giustamente Ben Bernanke non sembrerebbe così portato per le materie economiche sociali, ma in ogni caso bisogna ricordare che la Fed è una struttura federale e come tale la collegialità è uno dei pilastri portanti del suo funzionamento. Quello che voglio dire che la Fed non è Bernarke.
La Fed possiede solo la sovranità della politica monetaria americana, quindi può fare ben poco per risolvere direttamente le problematiche da te illustrate. Il Presidente, in questo caso, può solo cercare di influenzare le istituzioni e l'opinione pubblica.
Oggi ci sono due punti fermi nella politica americana che sono fuori discussione e Bernanke è la persona adatta per essi:
- il mantenimento della stabilità dei prezzi.
- la visione dell'autorità monetaria come "gestore di rischi" che comunica nel modo più trasparente possibile la propria valutazione dello scenario dell'economia e dei mercati finanziari.
Tra Ben Bernanke, Robert Barro e Greg Mankiw, hai ragione, non avrei dubbi.
Sceglierei per primo Robert e secondo Greg, ma per il momento li designerei accanto a Bush come consuenti (dove era fino ad oggi Bernanke). Le loro doti e la loro ampiezza sono oggi più utili fuori dalla Fed.
Ciao, a presto.
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