Una patella aggrappata alla roccia
Caligs ║ martedì, settembre 06, 2005 ║ Permalink ║ 0 comments
«O io o il Governatore » Non è riuscito a tenersi dentro il magone, il ministro dell’Economia Domenico Siniscalco, che attraverso un mezzo politico cerca di ottenere un fine economico, le dimissioni di Antonio Fazio. Il ministro, che riceve tutta la mia ammirazione, ha fatto una scelta coraggiosa e necessaria affinché la credibilità economica della Banca centrale italiana riprenda il corso frutto di decenni di lavoro. La reazione del ministro è stata appresa dalle autorità interrelazionate alla vicenda come una mossa inaspettata e azzardata, mentre a trovato approvazione nell’editoria internazionale.Il Financial Times con un paragone efficace rende bene l'idea di quanto sta avvenendo nei dintorni di via Nazionale: «Provate a staccare una patella dalla roccia e resisterà alacremente fino a rendere impossibile rimuoverla senza danneggiare la conchiglia. È lo stesso dilemma che sta affrontando il governo italiano nel tentativo di convincere Antonio Fazio a dimettersi senza danneggiare la Banca d'Italia»
La pressione intorno Fazio è anche il tema de le Monde che titola: Pressioni sul governatore della Banca d'Italia perché si dimetta. Il quotidiano transalpino inoltre sottolinea come sullo scandalo delle scalate bancarie alla Banca Nazionale del Lavoro e ad Antonveneta abbia aperto un'inchiesta anche la Commissione Europea e la vicenda venga monitorata dalla Banca centrale europea.
Il Sole 24 Ore titola: Cinque uomini per una poltrona. Sperando che sia di buon auspicio, Piero Fornaia pensa già al dopo-Fazio disegnando Vincenzo Desario, Pierluigi Ciocca, Mario Monti, Tommaso Padoa-Schioppa, Mario Draghi come possibili candidati.
Anche se i poteri del Governatore di via nazionale sono molto forti, ci sarà pur un modo per convincerlo ad andarsene. Domenico Siniscalco questo lo ha capito e sa anche che ne verrà fuori, comunque vada, da vincitore guadagnando credibilità ed audacia, qualità che scarseggiano nel mondo politico di questi ultimi anni.
Da un’altra prospettiva sarebbe necessario riformare il sistema di norme presenti tuttora nel Testo Unico Bancario che sono la causa o più propriamente l’alibi di Fazio. Altrimenti, niente impedirà all’attuale Governatore o chi lo sostituirà di continuare nella gestione monocratica dell’istituzione. Per ridare credibilità alla Banca d'Italia non basta che l'attuale Governatore se ne vada: è necessario avere subito nuove norme che pongano fine alla gestione monocratica.
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