Nanotechnology: l'innovazione del XXI secolo
Caligs ║ venerdì, agosto 26, 2005 ║ Permalink ║ 8 comments
Il settimanale tedesco "Der Spiegel" ha pubblicato recentemente un articolo sull'impatto che le nanoparticelle avrebbero sul nostro cervello. Pare che, studiando queste particelle, gli scienziati ne abbiano scoperto un effetto rivoluzionario: permetterebbero infatti alle cellule del cervello di vivere fino a quattro volte più a lungo. La straordinaria scoperta è opera della biologa molecolare Beverly Rzigalinski e del fisico della materia Sudipta Seal della University of Central Florida (leggi qui, quie qui).
L’articolo spiega che i due scienziati si sono imbattuti per caso in questa scoperta constatando il singolare comportamento mostrato dalle cellule cerebrali e quali potrebbero esserne le conseguenze: "Sarebbe ipotizzabile non solo un allungamento della vita, ma anche un mantenimento della funzione cellulare", afferma Beverly Rzigalinski. L'articolo si conclude con la notizia che il governo americano avrebbe stanziato 1,4 milioni di dollari per permettere ai ricercatori di comprendere le cause dell'effetto longevità indotto dalle nanoparticelle.
Questo modo di presentare i fatti è sintomatico del generale approccio dei media verso tutto ciò che arriva dal mondo delle nanotecnologie. Sorge quindi spontanea la domanda se il reportage dello Spiegel rispecchi fedelmente la realtà. Il nostro corpo sarà presto invaso da nanomacchine in grado di liberarci dall'infarto e dai tumori, dalle carie e dall'Alzheimer? "Al momento attuale nutrire speranze esagerate sarebbe illusorio. In realtà, è possibile formulare solo previsioni limitate di ciò che la nanoscienza potrà portare nel nostro futuro.
Oggi, grazie alla nanoscienza, le palle da tennis rimbalzano meglio, le creme solari sono più facili da spalmare e i pantaloni sono repellenti alle macchie. I primi successi, per quanto banali, potrebbero aprire la strada a sviluppi più significativi, per esempio computer basati su principi fisici fondamentalmente nuovi, in grado di simulare sistemi complessi come il cervello umano. Quando sarà possibile costruire oggetti a partire dall'atomo, gli scienziati dovrebbero essere meglio in grado di imitare efficienti meccanismi già presenti in natura.
Queste conquiste scientifiche possono sembrare irraggiungibili, ma gli esperti ritengono che il passo dalle dimostrazioni in laboratorio e simulazioni su computer alla realtà sarà compiuto entro i prossimi 10-30 anni. Il rapido sviluppo è possibile grazie alle enormi somme investite nelle fasi iniziali della ricerca e dello sviluppo dai governi di tutto il mondo che stanno compiendo notevoli sforzi finanziari perché consapevoli del ragguardevole potenziale di guadagno. La U.S. National Science Foundation ha previsto che il mercato della nanotecnologia o i prodotti basati su di essa raggiungeranno 1000 miliardi di dollari nell'arco di 10-15 anni. Stima inoltre che saranno necessari 7 milioni di posti di lavoro per sostenere i settori basati sulla nanotecnologia nel mondo.
L’innovazione, con la sua promessa di rendere i sistemi più piccoli, più veloci, più forti, migliori e più economici da produrre, potrebbe presto diventare il pilastro portante di ogni settore manifatturiero. La maggior parte delle industrie che dipendono notevolmente dai materiali hanno già riconosciuto l'importanza della nanotecnologia per la loro attività. Tra queste si annovera la microelettronica. Il settore, che lavora da 50 anni per diminuire le dimensioni degli oggetti salvaguardando e migliorando la loro funzionalità, crede che il progresso della nanotecnologia sia indispensabile per continuare a crescere.
Considerazioni e strategie d'investimento
Investire nella nanotecnologia non è semplice, in quanto il panorama d'investimento non si è ancora stabilito. Sebbene il numero di società che sviluppano nanoprodotti continui ad aumentare, la maggior parte di esse è a uno stadio embrionale, in mano a privati e finanziata con fondi governativi per la ricerca o capitali di rischio. Vi sono alcune società pubbliche in questo settore, ma quelle da cui si attendono i maggiori guadagni da prodotti nanotech sono a bassa capitalizzazione. È quindi difficile creare fondi d'investimento specializzati senza includere anche società affermate di grandi dimensioni, che però operano solo in misura ridotta in questo campo. Per il momento, il numero e le dimensioni degli strumenti d'investimento basati su questo settore che si prestano a una diversificazione dei rischi, quali i fondi nanotech, sono limitati. Oltretutto la nanotecnologia è una tecnologia interdisciplinare che può essere impiegata in innumerevoli ambiti, a differenza dei comparti d'investimento tradizionali, come quello farmaceutico, in cui gli investitori possono operare in una parte ben definita del mercato azionario. Le principali società fornitrici di strumenti nanotecnologici sono: FEI company, JEOL LTD, SYMYX, VARIAN, VEECO. A mio parere meritano più che uno sguardo!
8 Comments:
Un commento sulla flat tax?
ciao
Ho visto un servizio di piero Angela e dice che l'Italia nelle nanotecnologie sta messa bene. meno male. GM
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Wellington
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Perche non:)
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