Terrorismo. Conseguenze economiche e politiche stabilizzatrici
Caligs ║ martedì, luglio 12, 2005 ║ Permalink ║ 1 comments
Successivamente agli attentati di Londra, si sono tenute le riunioni periodiche della Bank of England e della Bce. Dopo aver rassicurato i mercati, asserendo che gli attentati terroristici non avranno alcun impatto sulle sorti economiche, le due istituzioni hanno deciso di lasciare invariati i rispettivi tassi d’interesse. Entrambe le delibere sembrerebbero in contraddizione con le attuali condizioni della congiura ma appare chiaro che anche le due banche centrali optino per una presa di posizione contro il terrorismo, favorendo così la ripresa nei mercati.L'attacco a Londra oggi ci ricorda che il terrorismo è un rischio geo-strategico, dove l’obiettivo non è solo diffondere il terrore nella società e nella politica occidentale ma colpire anche gli sviluppi dell'economia globale ed dei mercati finanziari.
La ripercussione di questo attacco nei mercati finanziari era quello che il terrorista prevedeva e ha ottenuto il 9/11 del 2001: l’aumento dell'avversione al rischio degli investitori (vedi Phillip Coggan in "knee-jerk market reaction").
Le conseguenze? - i mercati azionari globali sono caduti (in particolare modo quello del Regno Unito e dei paesi a rischio); - I titoli del Ministero del Tesoro statunitensi sono scesi mentre gli investitori alla ricerca di sicurezza acquistavano “beni rifugio” come l’oro; - la svalutazione dei tassi di cambio hanno coinvolto la sterlina britannica ed il dollaro americano mentre il franco svizzero (valuta sinonimo di sicurezza nei periodi di tensione) e lo yen si sono rivalutati.
Oltre ad aumentare l'avversione al rischio dei consumatori e delle aziende, l’atto terrorista cerca di influire sui consumi (vedi questo recente studio) e sugli investimenti reali; provocando un rallentamento economico se non un’autentica recessione (vedi questa indagine ). Esiste inoltre la prova che il timore psicologico delle sue conseguenze, ha effetti reali e significati sul comportamento economico (vedi lo studio di Becker e Rubistein ). Naturalmente, gli effetti economici e finanziari provocati dal terrorismo (così come le guerre) dipendono da una varietà di fattori (vedi gli effetti e i costi del terrorismo):
- il più grande attacco sia per dinamica che per effetto è stato quello inflitto agli Stati Uniti il 9/11, risultato molto più devastante di quello del 3/11 in Spagna. Tuttavia, non sappiamo ancora le conseguenze che comporteranno i fatti di Londra ma sappiamo che l’occidente ha reagito differentemente. I mercati finanziari britannici sono rimasti sempre aperti come il sistema di pagamenti ed i mercati finanziari globali. Esiste, e nella realtà odierna si è verificata, una ricerca che prova che con il passare del tempo i mercati finanziari diventino più resistenti alle scosse provocate dal terrorismo. Chen e Siems sostengono che tale robustezza dipenda dalle capacità del settore bancario e finanziario nel fornisce la liquidità sufficiente per promuovere la stabilità del mercato e per minimizzare il panico. Tuttavia, la risposta delle autorità monetarie (come il comportamento della Bce e della Bank of England) rappresenta un'ulteriore fattore che incide sulla condotta degli operatori nei mercati finanziari.
- le conseguenze nazionali e globali. Gli effetti del terrorismo sono maggiormente incisivi sull’economia della nazione che ha subito l’atto che sulle sorti dell’economia globale. Nel Regno Unito oggi sono già presenti segnali di rallentamento economico ; la gravità delle conseguenze può assumere varie entità a seconda della politica economica con cui si risponderà alla situazione.
- le reazioni settoriali sono più grandi delle reazioni globali. La manifestazione del terrorismo conduce ad una rapida caduta nei prezzi nel settore del turismo, delle linee aeree (particolarmente se l'attacco è direttamente collegato con il viaggio aereo come quello del 9/11), delle società di assicurazioni (direttamente rapportato con i propri interessi).
- il terrorismo potrebbe avere conseguenze di lunga durata, provocando un rallentamento o un'inversione del processo di globalizzazione. Dopo il 9/11 i costi per garantire la sicurezza dell’occidente sono aumentati e si dimostrano essere più incisivi di quelli del commercio, dei servizi e delle operazioni finanziarie internazionali; un recente studio di Abadie e Gardeazabal dimostra gli effetti sul FDI globale . Gli effetti del terrorismo sul flusso commerciale e finanziario sono stati, finora, modesti ma potrebbero essere maggiori se l'attacco di Londra facesse parte del primo di una serie di attacchi nel breve periodo.
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