Intermediari, l'ostacolo tra famiglie e imprese
Caligs ║ martedì, giugno 07, 2005 ║ Permalink ║ 0 comments
Negli ultimi anni, caratterizzati dalla stagnazione dell'economia produttiva, i patrimoni italiani sono cresciuti all'incirca del 5% annuo. Una parte di questo surplus è determinata dalla crescita di valore degli immobili, ma il grosso deriva dall'accumulazione di risparmio, che è cresciuta a un ritmo ancora più sostenuto. I Titoli di Stato, i depositi e le polizze assicurative in possesso degli italiani sono passati dai 2mila e 500miliardi di euro del1999 ai 3mila del 2004. In sostanza si è verificato un fenomeno caratterizzato dalla crescita dei redditi, pur in presenza di una limitatissima crescita della produzione, che però non si trasferiscono in consumi, ma in risparmio.
Si tratta di comprendere dov'è la strettoia che impedisce che la maggiore ricchezza affluisca sotto forma di investimento ai settori produttivi, dell'industria e dei servizi, in modo da finanziare la ripresa dell'economia. Molto, dipende dall'attitudine degli intermediari finanziari, banche e assicurazioni in primis, che richiedono un elevato grado di garanzia e che non sono in grado di selezionare le imprese da finanziare in base alla validità e alla qualità innovativa dei loro progetti. Di certo non è solo colpa loro, anche a voler sostenere imprese innovative, si fa una grande fatica a trovarne. Di certo dopo un 2004 d'oro che vede nel settore piovere utili ci si chiede se gli intermediari hanno acquisito un livello di rischio sufficiente ad agevolare l'economia.
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