Emissioni, nascono le borse del "fumo"
Caligs ║ venerdì, giugno 17, 2005 ║ Permalink ║ 1 comments
Nasce il commercio del "fumo": un mercato anomalo dove chi vi partecipa è costretto a vendere e a comprare, ossessionato dal mettere la mano nel portafoglio. Come tutti i mercati anche questo è regolato dalla domanda e l'offerta ed ha per oggetto lo scambio dei diritti di emissione, ovvero diritti a immettere nell'atmosfera tonnellate di anidride carbonica (Co2). Funziona così: gli operatori, cioè le industrie che inquinano di più, ricevono un certo numero di carte (quote), ciascuna corrisponde a una tonnellata di Co2. Passato un anno, si indaga sulla quantità di emissioni. Nel caso in cui queste siano superiori alle carte possedute l'impresa rimedia comprandone altre, se si inquina di meno si possono vendere le quote o tenerle per il successivo anno. Da gennaio per oltre 12 mila aziende dell'Unione europea è obbligatorio frequentare questo mercato. Ad oggi costa 20 euro circa il diritto a scaricare nell'atmosfera una tonnellata di anidride carbonica, un prezzo che si attesta triplo rispetto a quello di un anno fa. Il vero boom, tuttavia, deve ancora arrivare. Fino ad oggi infatti, hanno compiuto operazioni di trading soltanto una ottantina di imprese e solo ora iniziano a reagire gli altri mercati come quello dei contratti spot, forward e futures, che potranno essere perfettamente coinvolti in questo scambio.Il sistema di scambi europeo, lo European Union Emission Trading Scheme (Eu-Ets) è appena nato. E soltanto sette Paesi (Danimarca, Finlandia, Francia, Germania,Olanda, Regno Unito, Svezia) hanno finora aderito e istituito il registro elettronico delle emissioni. Anche i mercati regolamentati, finora tre, si moltiplicheranno ed evolveranno: la prima borsa nata in materia e la Nord Pool, segue l'European Climate Exchange e la tedesca European Energy Exchange.
Molte società di consulenza energetica tra cui la Point Carbon, sono scettiche sulle potenzialità del sistema e sulle politiche di Bruxelles, ancorate sul protocollo Kyoto. Esse fanno notare che le quantità di emissioni di Co2 dipendono da una serie di fattori molto diversi tra loro: il ritmo della crescita economica, i prezzi dei combustibili e addirittura le condizioni meteorologiche. Di fatti, Il molto freddo o il molto caldo comporta l'utilizzo di più energia, necessaria per il processo produttivo o per ventilare le fabbriche.
1 Comments:
Il mercato europeo delle quote è destinato a fallire: l'unica domanda è quanto tempo ci metterà e quanto ci costerà scoprirlo :-(
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