Ue tra crisi economica e politica
Caligs
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sabato, maggio 07, 2005
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a) il sorgere del protezionismo, specialmente in Germania, contro il "wage dumping" dei paesi membri dell'Europa dell'est
b) il probabile rifiuto della costituzione dell'Unione Europea da parte della Francia e dell'Olanda
Proprio in settimana Schoreder e Chirac hanno tentato, nel summit del Consiglio dei ministri dei due Paesi, di insistere sul fatto che la costituzione permetterà di avere per la prima volta nella storia un'Europa allargata, fondata su dei valori sociali forti in grado di difenderci dall'assalto liberista dei Paesi anglosassoni, ma anche da quello delle nuove potenze mondiali come Cina e India.
Sul tema politico vi segnalo “In sella con le mani legate” del quindicinale ondine Emporion, che individua il bilaterismo creatosi nell’unione come limite per la presentazione di un programma di governo europeo:
La Commissione, nel suo insieme, non ha presentato un programma di governo, divisa com’è tra il liberalismo ortodosso di marca britannica, che adora il dio mercato, e il liberalismo pragmatico di marca franco-tedesca, che realisticamente vorrebbe promuovere lo sviluppo. In mezzo a queste due tendenze la Commissione, come ha osservato recentemente il corrispondente di Le Monde da Bruxelles, “non sa a che Santo votarsi”.
La stessa credibilità della Bce è messa in discussione, considerata troppo rigida e concentrata sull'inflazione rispetto alla Fed che non ha badato agli effetti collaterali della propria politica monetaria espansiva in passato, pur di ottenere effetti durati sul ciclo economico. Se la Bce desse ascolto a queste pressioni verrebbe a crearsi maggiore inflazione che potrebbero ingenerare ondate di proteste nei Paesi che storicamente hanno cercato la stabilità dei prezzi come la Germania. In questo difficile momento per l'Europa, il Vice della Federal Reserve, Roger Ferguson ha ridato lustro alla Bce affermando che la politica monetaria svolta in questo frangente è "fonte di credibilità" per la zona euro, aggiungendo che l'attenzione sulla stabilità dei prezzi ha consentito alla nuova banca centrale di sancire la propria credibilità e ancorare le aspettative di inflazione. Ciò non toglie che l'Euro zona non è più vista come un vantaggio economico e competitivo, ma come una somma di vincoli, costrizioni, rigidità che conseguentemente portano alle inefficienze ed inefficacie di cui siamo oggi testimoni..
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