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Europa islamica o Turchia europea?

La Turchia attuale e' il prodotto di una serie di ribellioni, rivoluzioni e riforme tese a costruire un moderno Stato europeo. La storia la unisce al nostro continente, ma questo non rende certo pi facili i negoziati di oggi.

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La Cina

In seguito all'apertura commerciale e al processo di modernizzazione il Governo di Pechino ora si vede lottare contro ideali democratici provenienti dall'interno e dall'esterno del paese.

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Migrazione nelle prospettive economiche globali del 2006

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AAA Parigi cerca idraulico

I flussi migratori generano solo vantaggi

Energia Stiamo entrando nella seconda metà  dell'era del petrolio, che sarà  caratterizzata dal declino degli approvvigionamenti. Potrebbe essere la fine dell'economia come la conosciamo oggi ma fare previsioni è impossibile, perchè sarà  la prima volta che una risorsa cruciale esaurirà .

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Per l'Ocse si sta creando un divario incolmabile

     Caligs  sabato, maggio 28, 2005 Permalink 2 comments

Il gap macroeconomico tra area euro e Stati Uniti si sta allargando. Questo lo scenario presente ma anche prospettica che emerge dal rapporto Ocse pubblicato in settimana. Mentre Eurolandia tira il freno, sostiene l'Ocse, le prospettive di crescita sono solide per l'Asia, nuovamente al livello potenziale negli Stati Uniti e deboli e incerte per l'Europa. Nel vecchio continente gli indici congiunturali puntano a un secondo trimestre più debole delle previsioni e a una ripresa tardiva, che si manifesterà soltanto fra agosto e ottobre. L’economia continua a non generare una sufficiente domanda interna, rimanendo pericolosamente in balia di una domanda estera che non soltanto è meno dinamica rispetto al 2004, ma anche meno accessibile a causa dello sfavorevole andamento dei cambi. Per l'Ocse le continue divergenze nella domanda interna tra Europa e alcuni Paesi dell'Asia da una parte e gli Usa dall'altra, pertanto non vanno trattate con 'benign neglect'. Un calo del dollaro - avverte l'Ocse - non solo ridurrà l'export netto ma anche la domanda domestica in Giappone ed Europa. La Cina dovrebbe consentire una rivalutazione dello yuan per evitare una crescita spropositata dell'avanzo corrente. Senza appoggiare esplicitamente le critiche rivolte alla Cina dagli americani per il tasso di cambio fisso con il dollaro, secondo il capo economista dell'Ocse, Jean-Philippe Cotis, le economie asiatiche in forte espansione, come quella cinese, dovrebbero consentire un apprezzamento della propria valuta per ridurre gli squilibri globali, promuovendo la domanda interna.

2 Comments:

  At 2:03 PM, Anonymous Anonimo said...

Cioe', secondo logica, i cinesi dovrebbero accettare di arricchirsi un po' meno freneticamente per consentire agli altri di respirare...

Il principio e' logico e rientra nella normale dialettica politico-economica; ma la Cina rientra nella stessa dialettica...?

Un governo di pazzi scatenati che ha sostituito il mito dell'uguaglianza maoista con la corsa alla ricchezza per la ristretta oligarchia a cui e' permesso parteciparvi non sembra in condizione di partecipare alle normali discussioni da WTO

 

  At 3:25 PM, Blogger Caligs said...

Le tue considerazioni sono giuste ma purtroppo la comunicazione è l'unico ponte con cui fare politica estera.
E' chiaro che la Cina può diventare una minaccia, i suoi comportamenti di politica interna ed estera sono anti-democratici.
Leggi anche
http://caligs.blogspot.com/2005/03/la-cina-e-il-suo-ironico-libero.html

 

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