George Lucas completa il suo Puzzle
Caligs ║ giovedì, maggio 26, 2005 ║ Permalink ║ 0 comments
L'episodio finale della saga di Lucas raggiunge un punto di non ritorno tanto che alla fine vorresti rivederlo ancora e ancora. Quello che sembrava essere un limite risulta invece la forza del film: conoscere in anticipo i destini dei personaggi (e sapere cosa accadrà nei tre episodi successivi) rende l’episodio più appetibile al ragionamento e all’attenzione nei dialoghi.
Il film racconta la storia di come una repubblica possa smantellare i suoi principi democratici, evidenziando il limite burocratico che rende poco efficiente il sistema democratico, richiamando alla memoria l’ascesa dei regimi totalitari europei nella 1° metà del ‘900. Questo aspetto è presente anche all’interno della mente umana, il regista di fatti ci ricorda i limiti della razionalità influenzata dalla passionalità, rendendoci consapevoli della sottile linea tra il bene e il “lato oscuro”.
George Lucas, attraverso la rappresentazione di un’ideologia manicheista, sta chiaramente puntando la sua spada laser verso leaders del mondo politico reale. A dimostrarlo è Anakin Skywalker, che passato al lato oscuro avverte il suo mentore, Obi-Wan Kenobi, "Se non sei con me, sei mio nemico"; ciò ci rievoca molte delle dichiarazioni del presidente George W. Bush dopo l'11 settembre, "O siete dalla nostra parte, o da quella dei terroristi". Ed è sembrata un'analoga frecciata alle ambizioni repubblicane la battuta pronunciata dalla senatrice Padme Amidala mentre il senato galattico cede il potere al malvagio Imperatore: "Qui muore la libertà, accompagnata da un tuono di applausi". Sicuramente JimMomo aggiungerà spessore a questa chiave di lettura.
"Inoltre si vocifera che per realizzare il confronto tra Yoda e l'Imperatore all'interno del parlamento della Repubblica, Lucas, si sia inspirato ai pugni, grida, insulti e inseguimenti tra i banchi dell'aula di Montecitorio." ;-)
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